RELAZIONE ANNUALE 2005


RELAZIONE ANNUALE 2005

RELAZIONE DELL’ATTIVITA’ SVOLTA

 

L’associazione PRATO-ONLUS per il sostegno di persone con disagio psichico, psicologico, esistenziale- si è costituita il 29 novembre 2005.

In realtà il nostro impegno è precedente alla data di costituzione e questo mi permette di relazionare non solo sulle motivazioni ed obbiettivi ma anche sulle attività svolte anche precedentemente alla costituzione.

Il nostro scopo è quello di sostenere, aiutare, evidenziare bisogni e risorse, organizzare iniziative adeguate a quanto rilevato, costituirci  di conseguenza come uno dei punti di riferimento per le persone che hanno una difficoltà di natura psicologica, psichiatrica od anche sentita come esistenziale e non patologica.

I soci fondatori sono psichiatri e psicologi, tutti hanno operato od operano in strutture residenziali psichiatriche, alcuni come la scrivente ha accumulato una lunga esperienza in diversi contesti e settori, dall’esperienza nel vecchio ospedale psichiatrico, ai reparti di psichiatria dopo la 180 (833), ai servizi territoriali  e comunità che ha diretto,  tutti con una esperienza ed un interesse principalmente volto ai pazienti con maggiori difficoltà, affetti da una patologia psichiatrica che ha richiesto lunghe residenzialità in comunità o in ospedale  o che ha portato ad un isolamento esistenziale, doloroso e pericoloso.

L’osservazione di quanto sia difficile aldilà del trattamento specifico il riinserimento e soprattutto una qualità della vita per loro e il loro contesto, famigliare o microsociale, minimamente soddisfacente, l’osservazione di quanto sia doloroso il ricadere in situazioni di ricovero, la constatazione comunque di un impoverimento della loro vita di relazione, di una perdita di risorse precedentemente acquisite, l’evidenza di alcune situazioni di acuta sofferenza e pericolo di persone che si sono allontanate da ogni riferimento psichiatrico vivendolo come ‘ingiusto’ o ‘stigmatizzante’,  l’avvicinamento nel territorio a persone con evidente disagio ma con difficile accesso ai servizi pubblici e privati ci ha fortemente stimolato verso interventi vicini all’utenza, condivisi e costruiti anche insieme, non ponendoci come tecnici, anche se lo siamo, ma come fornitori di appoggio alle loro esistenze.

 

Di seguito elenco quanto fatto nel 2005 

AUTO-AIUTO . Partendo da un’esperienza di anni abbiamo continuato un gruppo di auto-aiuto costituito sia da nuove persone, senza esperienze in comunità che da altre con una lunga storia di residenza in comunità terapeutica uscite ed una ancora residente: l’esperienza ha portato ad un reciproco arricchimento, beneficio, capacità di ascolto, riflessione, pensiero. Il gruppo si riunisce settimanalmente, segue al gruppo una cena insieme, che, come altre iniziative va incontro a bisogni di socializzazione in un ambiente accogliente, modificabile dagli stessi ospiti, questo è l’appartamento sede dell’associazione, sufficientemente vasto per rispondere per ora al duplice scopo di ‘casa dell’auto-aiuto’ che centro riunioni ed organizzazione.

Il gruppo dell’auto-aiuto ha realizzato anche altri momenti di incontro consolidando una reciproca capacità di sostegno, acquistando di conseguenza una maggiore autostima e provando sentimenti positivi come la soddisfazione, la gioia, il divertimento, con o senza disturbi psichiatrici (le voci sentite da alcuni, le allucinazioni cioè uditive o l’ideazione delirante non ha impedito di vivere esperienze positive, diminuendo di importanza lo spazio ‘malato’ ).

Il gruppo dell’auto-aiuto ha stabilito relazioni con vicini, con persone fuori dal circuito psichiatrico con piccole iniziative insieme (l’allestimento di un orto, l’abbellimento del giardino, reciproci inviti a cena) venendo a rinforzare una rete di appoggio assolutamente normale, non stigmatizzante. Questo ha permesso l’avvicinamento ora in corso di persone con minore consapevolezza di disagio psichico ma con identiche esigenze di uscire dal loro contesto isolato e sofferente.

 

L’APPARTAMENTO LA CASA DELL’AUTO-AIUTO come chiamata dagli ospiti  è diventata anche la residenza temporanea di una persona che non riusciva a condividere con la famiglia la residenza pena una inutile reciproca sofferenza. Da giugno vive avendo acquisito un buon livello di autonomia. Aiutato da una volontaria solo nella risoluzione di problemi pratici (come fare andare la lavatrice ..) l’individuazione di risorse nel territorio (spesa, dove conviene..) l’organizzazione della pulizia della casa, aiuta anche chi si occupa dei costi dell’associazione, dovendo comunque tenere la contabilità delle spese quotidiane. In questo appartamento è ipotizzato l’ingresso di un altro ospite che per ora ha trascorso  qualche giornata e notte, ospite ancora di una comunità terapeutica.

 

CONTATTI E COLLABORAZIONI. La scrivente come altri volontari e soci ha contattato servizi pubblici e privati, referenti delle persone sostenute, per programmi congiunti. Uguale intenzione è il contatto con i centri di aggregazione del territorio per ora contattati più per conoscenza che per chiedere o fornire risorse.

E’ comune intenzione di non operare se non in modo complementare e in sinergia coi servizi pubblici e privati, come stiamo facendo: forniamo aiuto esistenziale non ci poniamo come i curanti.  E’ nostro obbiettivo verso coloro che non vogliono avere referenti istituzionali o privati operare perchè  possano avvicinare il centro di cura più adatto, facilitiamo semai la ricerca rispettando il diritto di scelta della persona, a volte mortificato.

Collaborazioni esistono con associazioni sindacali (C.N.A.) per eventuali risorse di lavoro (inserimenti).

Collaborazioni con la cooperativa LA POLENA che ha tra i suoi soci persone sostenute anche da noi, cooperativa che organizza spettacoli teatrali, (cooperativa sostenuta anche in passato dalla scrivente).

L’aspetto culturale, la riflessione sulla situazione dell’assistenza psichiatrica  da portare come stimolo e esperienza in occasioni sociali, pubbliche è per ora nelle intenzioni in quanto l’associazione è nominalmente ed istituzionalmente appena nata: ci sembra prematuro, anche se alcuni soci esprimono i loro pareri non a nome dell’associazione ma in sintonia con il pensiero della stessa in sedi diverse.

 

SEDE. Di fatto la coincidenza della sede con la ‘casa dell’auto-aiuto’ è una soluzione temporanea dettata da motivi economici, così come motivi economici non hanno per ora permesso l’attrezzatura tecnica completa di cui necessitiamo e i mobili della stessa casa sono stati recuperati ma sono ancora insufficienti. Mi riferisco ad un programma per la contabilità dell’associazione, un’attrezzatura di P.C. adeguata, per ora operiamo con i nostri ed usiamo Microsoft Excel. Mi riferisco ad una cucina più moderna sedie, tavoli ecc.

 

STRUTTURA OPERATIVA. Si sta consolidando una struttura operativa costituita da volontari oltre che dal nucleo fondatore. La scrivente è quotidianamente in rapporto con la casa dell’auto-aiuto, così come una volontaria così come con tutti i soci fondatori. Da un punto di vista tecnico la mission che ci siamo posta può essere, se pure in parte, soddisfatta da chi già opera (ovviamente, pensando ad un allargamento di iniziative e un sostegno a più persone come speriamo, saremo insufficienti ma la condivisione degli obbiettivi e la motivazione tra i fondatori permette una chiarezza premessa ad ogni evoluzione corretta in un campo difficile e delicato). Insomma riteniamo da un punto di vista tecnico di avere posto una base solida.

 

SETTORE AMMINISTRATIVO . Si sta organizzando ma richiede la ricerca di un volontario competente.

 

LA RICERCA DI SPONSOR finanziari è subordinata anche all’iscrizione all’anagrafe ONLUS.

Per ora abbiamo ricevuto il contributo di sostegno di persone che ringraziamo: il notaio dottor Riccardo Dogliotti, il dottor Adolfo Praga tesoriere di un’associazione ONLUS (MAW) consulente preciso, la famiglia Zucchi che ci ha fatto conoscere i consulenti sopranominati, oltre a prometterci un aiuto sia nella ricerca di Sponsor che di base per la fase di ‘start-up’, la famiglia della scrivente che mi ha reso possibile fornire in comodato gratuito l’appartamento garantendomi un appoggio. (il nome dell’Associazione è il cognome di mia madre che è finito alla sua morte.)

 

ALTRI AIUTI: i volontari, gli amici, le amiche che sostengono il progetto con la loro solidale presenza, i famigliari che conosciuta l’iniziativa attivano quanto possono fare (dall’aiuto pratico all’allestimento dell’appartamento, imbiancatura, messa in funzione e/o donazione di oggetti come TV ecc., allo stesso aiuto nell’allestimento delle ricorrenze e delle feste), infine i vicini che hanno mostrato una sensibilità insperata.

 

LE PERSONE: il contributo maggiore nasce comunque dalle persone che sosteniamo che attivamente attivano risorse, chiedono, esprimono necessità, provano, sperimentano, e ci hanno dato e ci danno quotidianamente la loro sintonia al progetto.

 

Genova 18 gennaio 2006                                                la presidente Roberta ANTONELLO

 

 

PRATO –ONLUS  associazione per il sostegno

di persone con disagio psichico, psicologico

esistenziale

 

via Calamandrei 61.10

16158 GENOVA VOLTRI

C.F. 95099890105