CHI SIAMO


Siamo un punto di ascolto, un luogo dove esserci, riconoscersi, essere riconosciuti, un appoggio, una casa. Il nostro interesse, la nostra motivazione è la constatazione della nebbia che circonda ancora la malattia psichiatrica, la confusione, il silenzio, la vergogna, la delega , la paura , il rischio di nuove emarginazioni. Alziamo la nebbia, guardandoci e facendoci guardare e conoscere. Desideriamo sostenere, appoggiare l’esistenza di chi ha avuto o ha problemi psicologici aiutandolo a sviluppare le sue risorse, soddisfare i suoi desideri e aspettative, anche i suoi sogni. Essere protagonista, avere in mano le sue scelte, uscire dall’assistenza per acquistare la forza per essere tra gli altri con le sue risorse. Non siamo un luogo separato, non diamo cure, non ci sostituiamo agli esperti (psichiatri..psicologi..educatori..) ma nei nostri gruppi di auto aiuto, nelle nostre iniziative, nelle nostre attività siamo con tutti gli altri per dimostrare continuamente che si può vivere e non sopravvivere.

Con gioia vediamo associazioni occuparsi del disagio mentale. Uscire con offerte che forse avrebbero dovuto fornire i servizi pubblici, coordinarsi con gli stessi per integrare l’intervento. Ma pensiamo alla nostra associazione e non la sentiamo in sintonia con questi obiettivi. Per carità certo ci sono cose comuni… anche noi forniamo spazi e occasioni, chance, sostegno. Ma non partiamo da un modello psichiatrico, non siamo nati per essere addestrati e guidati dalla psichiatria, anzi siamo nati per distaccarcene, per riconoscerci una capacità di vivere, di esprimerci di andare avanti da persone libere. E un modello esterno a noi, italiano o americano, ci preoccupa per quanto bello sia ed efficace. Non desideriamo risoluzioni, che riteniamo difficili, ma poter esserci, poter vivere, esprimerci, ritrovarci. Non desideriamo essere formati, riconosciuti da altri, siamo partiti formandoci tra noi riconoscendoci e dando voce ai nostri pensieri e desideri.
E la storia che conosciamo, che abbiamo conosciuto sulla nostra pelle è che a volte con le migliori intenzioni ci hanno tolto possibilità di esistenza.
Nella nostra associazione vogliamo trovare prima di tutto uno spazio nostro che ci permetta di essere protagonisti della nostra esistenza e interlocutori poi degli esperti, degli psichiatri.
Pensiamo che non ci siano ricette univoche e salvifiche per i malati psichiatrici ma sia prioritario affermare la necessità di un’etica che rispetti la persona. Questo è il nostro obiettivo, per questo ci siamo, ci mostriamo, scriviamo e discutiamo.
Ben vengano le risorse e la conoscenza, la ricerca e la tecnica, ne usufruiamo con gioia ma all’interno di una cultura che mantenga la lucidità la coscienza critica del rispetto dell’altro.
Pensiamo sia difficile se mettiamo al primo posto solo la risoluzione dei problemi.
Siamo una piccola associazione che vuole avere una forte voce.