RELAZIONE ANNUALE 2006
ASSOCIAZIONE PRATO ONLUS
associazione per il sostegno di persone con disagio
psichico, psicologico, esistenziale
Relazione del presidente sull’attività svolta nell’anno 2006 dall’Associazione
Gentili associati,
la mia relazione si rivolge non solo a voi ma anche ai sostenitori, agli amici, ai parenti degli amici che hanno aiutato, vissuto e sostenuto l’Associazione.
Mi preme chiarire che quando parlo di amici intendo le persone che con disagio psichico, psicologico, esistenziale hanno costituito e costituiscono la base dell’Associazione, la vita della stessa, assolutamente protagonisti di tutti i momenti di attività e di tutti gli sviluppi della PRATO dalla sua costituzione. Il loro fondamentale ruolo di protagonisti è in sintonia con il nostro statuto ma soprattutto con la cultura dei soci fondatori, con la loro visione del problema psichiatrico, con le loro motivazioni.
Anche i sostenitori hanno un ruolo attivo, siano essi sostenitori con elargizioni economiche o con aiuto pratico, vicinanza e collaborazione o con entrambe, nella maggior parte dei casi mantengono un rapporto fertile di stimoli, portatore di risorse, utile a contribuire alla crescita di una comune “filosofia” e di un agire conseguente, condiviso.
Le riunioni di Direttivo, allargate agli amici ed ai sostenitori, sottolineano questo aspetto di trasparenza ma anche di apertura ad una discussione comune che non separi tecnici da chi usufruisce dell’Associazione o da chi la sostiene .
Dopo questa premessa che è anche un invito alla partecipazione di tutti, anche di chi si ritiene inesperto, con idee, riflessioni, critiche , domande e consigli, descrivo come d’obbligo quanto fatto in questo primo anno di vita della PRATO.
AUTO-AIUTO
Obiettivo dell’Associazione è avvicinare in un contesto non segnato da una cornice psichiatrica persone con disagio psicologico, psichiatrico, esistenziale, favorendo una accettazione delle proprie problematiche, una condivisione, sollievo alla solitudine, al silenzio, all’impossibilità di dar voce al proprio soffrire, e una ripresa di fiducia nelle capacità e nella possibilità di vivere una vita accettabile. Obiettivo parallelo è la risposta ai bisogni di reinserimento sociale di persone che per varie traversie psicologiche hanno trascorso lunghi periodi in comunità, sono isolati, dipendenti dalla famiglia, dalle terapie, da altri, con esaurite capacità di autonomia.
L’auto-aiuto è il perno su cui ruota l’intervento per rispondere a questi bisogni.
Le riunioni sono avvenute settimanalmente senza periodi di interruzione tutto l’anno nell’appartamento sede dell’Associazione.
Sono aumentati i partecipanti, con l’ingresso di nuovi “amici”, si sono introdotte modifiche volte a migliorare la riflessione sull’andamento oltre che a valutarne l’efficacia (registrazione, ricerca di temi su cui discutere alternati a riunioni più libere) si è raggiunta un’autonomia che permette il proseguimento delle riunioni anche in assenza di partecipanti ritenuti indispensabili in momenti precedenti.
Ci si ripromette sia la costituzione di altri gruppi che la scrittura sull’auto-aiuto stesso e il confronto con altre realtà.
ACCOGLIENZA E RESIDENZIALITA’: LA CASA DELL’AUTO-AIUTO
L’appartamento sede dell’Associazione ospita stabilmente una persona ma altre due fanno riferimento alla stessa abitazione per periodi diversi con l’obiettivo di una residenzialità fuori da luoghi “protetti”. Inoltre ospita le riunioni dell’auto-aiuto, quelle del direttivo, gli incontri con persone interessate, con difficoltà, o con chi vuole conoscerci ed infine momenti di relax comuni, feste o semplicemente pomeriggi alla tv per una partita o film: è la “casa dell’auto-aiuto”.
L’accoglienza e la risposta a questi bisogni diversi ha comportato modifiche dell’appartamento stesso con una separazione tra il luogo di riunione, incontro, e quello di abitazione, la fornitura di quanto necessario all’abitare , l’aiuto di volontari nella pulizia ed in istruzioni per l’andamento della casa ma soprattutto un addestramento alla collaborazione e tolleranza, pur mantenendo una propria autonomia e spazio privato da parte di chi ci abita e l’acquisizione di una capacità di presentarsi e presentare le nostre attività ed individuare la richiesta dell’altro. Questo sembra diventare un patrimonio che sarà comune ai componenti dell’auto-aiuto. C’è stata una crescita di competenze e capacità per alcuni. Un inizio di cambiamento per altri.
Alla fine di questo anno è stato preso in affitto un secondo appartamento per ospitare un’altra persona da un anno partecipe dell’auto-aiuto.
L’accoglienza ha comportato anche l’organizzazione di feste comuni, in particolare nelle ricorrenze significative, ( Natale, capodanno ecc.) feste spesso cariche di pregnanza emotiva e quindi più difficili da trascorrere. Oltre alle trasferte teatrali si è fatta una gita in primavera.
La casa dell’auto-aiuto è una risorsa per tutti quanti hanno bisogno di un luogo in cui sia riconosciuto e valorizzato il proprio modo di vivere e vedere il mondo, anche se difficile o “diverso” o particolare. Intorno alla casa nel condominio si è stabilito un contorno accogliente, risposta ad una relazione tranquilla tra gli ospiti e i condomini.
IL TEATRO
L’attività teatrale, patrimonio di alcuni è stata estesa anche a un’altra persona dell’associazione. La collaborazione con la cooperativa sociale LA POLENA ci ha permesso il proseguimento di questa attività , utile faticosa ma anche gratificante. Ad Aprile è stato presentato al teatro Modena “CHISCIOTTE OVVERO L’INTELLIGENZA ROVESCIATA”. Lo stesso spettacolo è stato ridato 5 volte, modificato ed arricchito (A Savona al Priamar, a Priero, a Gorizia.) La trasferta a Gorizia per la partecipazione ad una rassegna teatrale ha visto gli attori intervenire dopo lo spettacolo col pubblico in un dibattito vivace e spontaneo (chi è abituato all’auto-aiuto aumenta le sue capacità di tradurre in parola suoi pensieri).
Gli stessi attori hanno partecipato a visite guidate alla Pinacoteca di Savona, allestito uno spettacolo (ANDAS VANDAS VENERANDAS) sul tema dell’informale nell’arte poi ripreso in un film (in montaggio). Di testi sono spesso autori gli attori.
L’utilità dell’attività teatrale per persone con disagio psichico è stata spiegata in due lezioni al corso di laurea in “tecnici della riabilitazione psichiatrica” da un ospite,attore, invitato per questo dal docente.
CONTATTI E COLLABORAZIONI
E’ iniziata e cresciuta la collaborazione con i servizi pubblici e privati, o meglio con chi condivide o è interessato al nostro agire. In particolare col S.S.M. di Voltri, di Quarto e di S.Fruttuoso. Gli psichiatri referenti di alcuni di noi sono venuti a trovarci, ci hanno invitato ad iniziative simili (teatro), sono disponibili e rispondenti ai nostri bisogni. Altri non sono ancora coinvolti ma solo la collaborazione su situazioni condivise può essere il terreno della conoscenza; la pubblicità può comportare il rischio di invii non in relazione ai nostri scopi con aspettative inadeguate.
Continua la collaborazione con le comunità terapeutiche del gruppo REDANCIA.
La conoscenza e la collaborazione con le realtà sociali del territorio cresce con lo stesso movimento, partecipiamo a loro incontri, li invitiamo a nostre iniziative .
(circolo culturale praese, associazione PraViva, operante nella fascia di rispetto di PRA, altre associazioni di volontariato di Voltri).
Siamo in contatto con COPEALI, riferimento dell’auto-aiuto ligure.
PROGETTI
Allargare non tanto l’area di intervento che cresce spontaneamente in relazione ai bisogni, alle risorse e alle capacità raggiunte man mano dal gruppo ( mi preme sottolineare che gran parte del sostegno è fatta dagli stessi ospiti in accordo con il ruolo centrale della pratica dell’auto-aiuto) ma accrescere la capacità di trasmettere quello che facciamo attraverso scritti, relazioni, incontri, riflessioni dibattiti tra noi ed altri.
L’impegno alla riflessione al dibattito e alla scrittura sembra secondario al fare ma è l’unico modo che ci garantisce una evoluzione pensata, equilibrata, una crescita reale. E’ per altro una cosa già da noi sperimentata.
Concludo ringraziando tutti: il gruppo dell’auto aiuto (Andrea, Chiara, Ebe, Federico, Fernanda, Gabriele, Silvia, Silvano, Simona, Walter) perno della PRATO,
i sostenitori che ci aiutano con il loro costante appoggio, con la loro vicinanza, disponibilità, cordialità e comprensione. I sostenitori che ci hanno fatto elargizioni (abbiamo richiesto sostegno solo a privati e ci teniamo ad una nostra indipendenza che solo questa scelta ci sembra garantire) indispensabili per continuare, i famigliari che collaborano con noi, i soci fondatori che danno un contributo attivo sia nella loro costante presenza nelle riunioni sia nel sostegno economico e morale.
IL PRESIDENTE
Roberta Antonello