RELAZIONE ANNUALE 2008
Gentili associati,
la mia relazione si rivolge di nuovo non solo a voi presenti ma anche ai sostenitori, agli amici, ai parenti degli amici che hanno aiutato, vissuto e sostenuto l’Associazione e sarà inviata insieme al bilancio anche a loro per il desiderio di trasparenza che ci ha sempre accompagnato. Verrà inviata anche al Celivo e pubblicata sul sito.
Chi sono gli ‘amici’? I protagonisti ed il motore della nostra Associazione. Sono utenti psichiatrici in contatto coi servizi ma sono anche persone che non hanno più contatti ma si riconoscono un disagio psicologico una difficoltà nel procedere nella loro vita in modo autonomo, persone uscite da lunghi percorsi in comunità terapeutiche o uscite da lunghi anni di solitudine ed isolamento e sofferenza, o persone che stanno molto meglio ma si riconoscono un interesse comune per affrontare non da soli le difficoltà esistenziali, aumentando la loro capacità di parola e presenza nei vari contesti, le capacità comunicative, gli interessi. Portando iniziative nuove, risorse ad altri. E ancora riprendendo un cammino che permetta loro di provare sentimenti di realizzazione e piacere persi negli anni della sofferenza.
Le attività e gli sviluppi delle stesse sono portate avanti principalmente da loro, il sostegno della PRATO esclude ogni scelta per loro
Riassumo per capitoli le attività e gli sviluppi
AUTO-AIUTO
Questo anno ha visto continuare e svilupparsi non solo la pratica dell’auto aiuto, incontri settimanali di due diversi gruppi con una partecipazione costante in uno, diversa e variabile nell’altro, aperto a nuovi ingressi, ma sopratutto la riflessione dei partecipanti sullo stesso.
Il desiderio espresso e tramutato in azione è stato il confronto con altri, la discussione sullo stesso in sedi diverse, incontri, convegni. Confronti con chi lo pratica in modo diverso dove ad esempio il facilitatore è fondamentale. Si è riflettuto sulle peculiarità del nostro gruppo, formato da persone con un disagio passato e presente importante, sugli effetti che ha portato, cosa ha facilitato il miglioramento di alcuni, il progresso di altri, o perché alcuni si allontanano o partecipano saltuariamente. Insomma un pensiero su una attività che si è rivelata terapeutica, utile, ma che solo con una riflessione sull’esperienza fuori dal momento di incontro possiamo capire e trasmettere meglio. Il setting è sempre preciso e rispettato, si sono operati cambiamenti come lo spostamento di una persona da un gruppo all’altro discutendone insieme e riscontrando nel tempo l’utilità della scelta.
Esiste un altro momento di incontro : ogni due tre settimane e a secondo delle necessità si fa una riunione sull’abitare con modalità dell’auto aiuto (la libera esposizione del proprio pensiero senza che si venga giudicati da parte di tutti) ma anche la messa in discussione di difficoltà che la convivenza comporta e la conseguente esposizione di proposte di risoluzione o semplicemente di presa di conoscenza del problema. A questa riunione aperta anche alla volontaria che più è in contatto con la quotidianità si alterna quindi la possibilità di esprimere pareri riflessioni e anche lamentele senza sanzioni alla presa a carico comune, anche di chi non è coinvolto nel problema, sulla soluzione del problema stesso. Non è una riunione di auto aiuto , ma dell’auto aiuto si prendono le regole, il rispetto dell’altrui parere, della realtà vissuta dall’altro, della diversità dell’esperienza soggettiva; dalla necessità di convivenza si acquisisce una comune tolleranza ad un argine alla propria spontaneità oltre alla conoscenza di cose nuove, pratiche, acquistando maggiore autonomia. Decisioni come la non invasione di spazi di altri, la accettazione di nuovi ingressi, il dormire di un ospite nuovo, la collaborazione nel quotidiano, la distribuzione di compiti dell’associazione trovano una risposta senza una divisione regolata dall’identicità ma proprio dalla diversità delle persone, si fa quel che va bene al singolo e che è compreso dal gruppo. Mi pare utile rilevare come tutti hanno imparato a rimandare a questa riunione ogni disguido acquisendo una capacità di tolleranza anche di cose che non si capiscono al momento e che infastidiscono senza drammi o richieste di interventi dall’alto.
RESIDENZIALITA’
Nell’appartamento sede continua ad essere ospite fisso Federico ha acquisito sempre maggiori capacità nel collaborare nella segreteria con la volontaria, coordinare ed essere punto di riferimento anche per gli altri soprattutto nei momenti di mie ferie od assenze, pur mantenendo la propria autonomia e rispondendo alle sue necessità e bisogni.
L’appartamento sede dell’Associazione quest’anno è stato dotato di una attrezzatura più completa per i collegamenti ed il coordinamento con le altre Associazioni e per comunicare meglio. Il CELIVO a cui siamo iscritti ha fornito in comodato gratuito dal PC alla segreteria telefonica alla stampante alla fotocopiatrice. In questo appartamento c’è una stanza anche pronta per gli ospiti, per un eventuale altro ospite fisso. In questo anno è stata usata soprattutto per periodi di vacanza di altri utenti, per brevi soggiorni per offrire un posto a chi non poteva tornare a casa dopo una festa o una serata più lunga.
Nell’appartamento in affitto, il secondo, sono ospiti fissi Silvia e Gabriele due persone che hanno acquisito un’autonomia sempre maggiore ed una capacità di convivenza nel rispetto reciproco tale da richiedere al massimo una riflessione nella sopramenzionata riunione. La lunga storia istituzionale di un ospite evidenzia l’importanza dell’acquisizione di capacità in un contesto senza particolari supporti.
Nell’appartamento sede dell’associazione avvengono le riunioni, i gruppi di auto aiuto, l’accoglienza di visitatori, le feste, le cene dopo l’auto aiuto ecc.
Mi sembra interessante sottolineare come mobilio e consumi siano assolutamente rispettati e tenuti presenti dagli ospiti come se fossero a casa loro. Ricordo che ogni ospite contribuisce a secondo delle sue possibilità alle spese generali con un contributo quotidiano da 0.5 a 8 euro. Il mobilio è stato rinnovato secondo le necessità (divani ecc.) mentre Gabriele e Silvia hanno scelto di abbonarsi a SKY sostenendo loro la spesa.
Continua ad essere coltivato e sfruttato l’orto . Continua la solidarietà dei vicini e l’integrazione nel condominio.
CLU
Il 2008 è stato caratterizzato da un impegno esterno all’associazione. Su iniziativa di alcuni utenti dell’Associazione in collegamento con altri esterni è stato stimolato, organizzato ed attuato un primo incontro di utenti ed ex utenti liguri, senza la partecipazione di operatori se non come uditori, si è formalizzato un Coordinamento Ligure Utenti (CLU) Con l’appoggio dell’Associazione, con la disponibilità del CELIVO che ha fornito una sala allo STARHOTEL di GENOVA sono state fatte quattro riunioni che hanno visto protagonisti utenti ed ex utenti discutere sui vari temi collegati alla loro salute. Lavoro, auto aiuto, SPDC e ricoveri in genere, farmaci, ecc. Abbiamo conosciuto e discusso con altri, verificato somiglianze e diversità aperto i nostri orizzonti di intervento a nuove iniziative, imparato a comunicare fuori dai nostri confini, dibattere, discutere. Ci siamo spostati a La Spezia, abbiamo ospitato operatori ed utenti per poter organizzare confronti ed individuare nuovi obbiettivi.
In particolare siamo particolarmente orgogliosi di aver iniziato a dicembre 2008 un intervento presso l’SPDC di Sampierdarena, Villa Scassi, con la collaborazione del dott. Cipresso primario responsabile del reparto. Ogni settimana due utenti hanno un incontro assemblea con gli ospiti del reparto, gli infermieri ed il primario. L’incontro facilita la comunicazione tra tutti, l’esposizione dei problemi del reparto, ma anche dei problemi dei singoli ospiti e la condivisione di chi ha già vissuto questi problemi . L’iniziativa continuerà.
Il tema del lavoro, dell’auto aiuto, dell’impowerment degli utenti ha trovato vicine diverse associazioni liguri, si evidenzia il problema e la necessità di tener vivo questo collegamento senza una delega ai tecnici ma anche la difficoltà che questo comporta. Ci sembra che gli ‘amici’ della PRATO siano coinvolti in questo obbiettivo fortemente.
ALTRE INIZIATIVE
L’impegno esterno all’Associazione ci ha fatto partecipare come relatori ad un convegno a Vercelli, invitati e spesati abbiamo vissuto una conferma della validità ed originalità della nostra esperienza.
Altrettanto divertente ed utile è stato mescolarci nella festa del volontariato a Sestri P. dove ci siamo presentati a giugno unica Associazione in relazione al disagio psicologico (la maggior parte era diretta all’aiuto di situazioni di disagio fisico, di interventi per l’aiuto a paesi in difficoltà, bambini, situazione di carenza ecc.) Il confronto è stato reciprocamente utile, i volontari delle altre associazioni ci hanno accolto con interesse e riinvitato a Natale per un mercatino di auto sostegno dove si è rinnovata la conoscenza di altre forme di disagio ma anche è stato portato un modo di vedere il disagio psichico assolutamente nuovo per molti.
La collaborazione col CELIVO ha permesso la frequenza di corsi di formazione sia sull’informatica che sull’organizzazione di una ONLUS (contabilità, reperimento fondi ecc.)
La familiarizzazione con i mezzi informatici permette una comunicazione ed un collegamento prima impensabile con utenti, associazioni pubbliche, private, visita e scritti su siti di nostro interesse ecc.
Il PC che avevamo prima, portatile, è stato dato a Silvia che lo usa per suoi scritti ed è a disposizione nel secondo appartamento.
Continua la collaborazione e conoscenza reciproca col servizio pubblico quando lo desidera (l’esperienza dell’SPDC è una conferma ) e col privato (sostanzialmente il gruppo Redancia da dove provengono molti amici e dove sono consulenti professionali molti soci io compresa)
Non sono mancati momenti di svago oltre alle classiche feste di inizio estate di fine estate e di capodanno e a quella di Natale coi soci e i sostenitori. Questo anno ci sono state le vacanze insieme di Gabriele ed Andrea a Monaco , un soggiorno a Como di Federico ed Ebe , un altro di Gabriele. Mi pare importante che sono aumentati i momenti organizzati in modo autonomo tra loro di cui non sono neanche forse a conoscenza. E sottolineo che lo spirito della PRATO , la sua cultura, è orientata non a fornire supporti interni e svaghi ma a sostenere iniziative autonome, facilitare l’uso di risorse esterne, ascoltare nuove esigenze.
TEATRO
Ancora una volta con POLENA abbiamo allestito uno spettacolo:‘DELLE MIE BRAME.’ Presentato al PRIAMAR di Savona con successo è stato portato in tournè a Gorizia e Treviso. L’esperienza di questi viaggi insieme, l’incontro con altre realtà, la conoscenza di altri contesti è sempre fonte di fatica, arricchimento, divertimento. A Treviso abbiamo incontrato un nostro amico, utente una volta di Genova ed ospite nostro l’anno precedente per una ripresa di conoscenza e un incontro sui temi comuni. Ci ha condotto a conoscere i luoghi oltre che ad assistere al nostro spettacolo. La collaborazione con Polena continua, Federico ed Andrea si impegnano nel lavoro di training e di scrittura di testi, speriamo in un incremento del lavoro (purtroppo legato alle risorse) . Molti della PRATO hanno nel teatro un investimento importante che rischia di essere vanificato se le iniziative sono scarse. Siamo comunque grati a Polena che ci permette la continuazione di questa attività.
CONCLUSIONI
Penso che questo sia stato un anno molto impegnativo per tutti: il gruppo è cresciuto, il lavoro aumentato, la presenza all’esterno è stata sempre più importante. La riflessione su questi tre anni che per alcuni hanno significato un grosso cambiamento ha portato anche alla presa di coscienza che ancora si cambierà o meglio si vuole cambiare, stare meglio, vivere meglio, non solo senza sintomi ma con più gioia e partecipazione alla vita.
E questa è la nostra scommessa, di continuare a cambiare, di sostenere questo cambiamento, questa speranza, senza chiuderci in un compito di assistenza o di routine .
Ed è aumentato il desiderio di comunicare la nostra riflessione su come funziona questo nostro gruppo.
Ora tutto succede grazie all’impegno di tutti, voi sostenitori, noi volontari e gli amici protagonisti. Certo sarebbe utile avere più tempo, più volontari più risorse ma le risorse degli amici sono aumentate e questo è il più grosso risultato.
Concludo ringraziando voi tutti
Il presidente
Roberta Antonello