Gentili associati,
Sesto anno. Continua il nostro cammino e ci ritroviamo per il consueto appuntamento.
Il 2011 è stato un anno di novità e lavoro. Tutti i volontari si sono impegnati in modo diverso ma con grande impegno a nuove iniziative. Siamo usciti dai nostri luoghi conosciuti ed abituali per affrontare nuove conoscenze e condividere avventura con altri. Insomma ormai ci conoscono bene in molti, non solo in campo psichiatrico. Ma manteniamo la nostra autonomia. Le nostre caratteristiche. Mettere al centro del nostro intervento la facilitazione di un processo di autonomia dalla dipendenza assistenziale, il potenziamento delle risorse individuali, la valorizzazione delle abilità e competenze, ma anche il profondo rispetto dell’altro, delle differenze e delle diverse esigenze. Non siamo una comunità che riabilita o cura. Non siamo per un risultato uguale e soddisfacente per tutti. Siamo perchè ognuno trovi la sua strada per una maggiore benessere con la maggiore libertà possibile. E questo passa attraverso esperienze comuni a volte non facili, in cui il capirci è fondamentale, capire l’altro e tollerare che sia diverso e rispettare la sua identità è un esercizio che coinvolge tutti, volontari, amici, persone sostenute, soci e sostenitori.
Molto lavoro del gruppo, nuovi amici, sensibile aiuto dei volontari esterni, dei tecnici coinvolti neille nostre attività, professionali ma portatori di una sensibilità particolare ci ha portato ad un anno particolarmente ricco di esperienze diverse.
Il vostro aiuto e sostegno ci è stato ancora fondamentale per mantenere quella autonomia e libertà di scelta che ci contraddistingue. La mia, la nostra gratitudine spero sia espressa anche nella condivisione degli obiettivi raggiunti .
Questa relazione verrà come di consueto inviata ai sostenitori, al Celivo e pubblicata sul nostro sito ( sempre n corso di aggiornamento) insieme al bilancio.
Ricordo come di consueto (e ripeto quanto detto nelle precedenti relazioni perchè sia chiaro alle persone nuove che leggeranno questa relazione) che I nostri ‘sostenuti’ sono i protagonisti ed il motore della nostra Associazione. Sono utenti psichiatrici in contatto coi servizi ma sono anche persone che non hanno più contatti o non hanno mai avuto contatti. Si sono aggiunte persone che ci contattano anche da lontano per consigli, ricevere solidarietà, informazioni. La rete virtuale funziona.Persone in difficoltà, uscite da lunghi percorsi in comunità terapeutiche o da anni di solitudine ed isolamento e sofferenza, persone che si sono smarrite o sono state smarrite. Ma anche persone che si possono smarrire in una rete di supporto ancora insufficente nel territorio e che o non adatta a quella particolare situazione. L’Associazione fornisce il sostegno perchè si possano riconoscere ritrovando nel confronto con altri la capacità di affrontare le difficoltà esistenziali, favorendo una crescita delle loro capacità di relazione, di comunicazione, di interessi. Portando iniziative nuove, risorse ad altri. E ancora riprendendo un cammino che permetta loro di provare sentimenti di realizzazione e piacere persi negli anni della sofferenza.
Si sono aggiunte persone che ci contattano anche da lontano consigli, ricevere solidarietà, informazioni. La rete virtuale funziona .
Progetti e attività sono portate avanti principalmente da loro, il sostegno della PRATO esclude ogni scelta per loro. Le novità di questo anno li hanno visti di nuovo protagonisti.
Passo alla descrizione
AUTO-AIUTO
E’ stato il nostro punto di partenza e continua ad insegnarci molto. Potete vedere dal lavoro di Giovanna e Federico quanto ci ha impegnato, gli argomenti discussi, le conclusioni di ogni incontro. Sono scritte dai partecipanti, senza alcuna censura o correzione , possono essere uno specchio di come l’impegno alla comunicazione sia continuo. Non sempre è stato facile e questo anno abbiamo vissuto due novità. La prima è stata la decisione di un componente storico di concludere almeno temporaneamente la sua partecipazione e di iniziare un trattamento psicoterapico individuale. Questa scelta è stata ovviamente accettata e ha portato a riflettere sull’uso diverso dell’’AA, alla sua utilità anche per aprire percorsi di cura differenti. E’ motivo di orgoglio che questo sia avvenuto con il rispetto di tutti e che effettivamente rimandi alla assoluta non rigidità della nostra Associazione. Sarebbe falso dire che per tutti è stato facile comprendere questo allontanamento da un’attività ritenuta fondamentale proprio da un fondatore della PRATO e dell’AA ma proprio questo è il motivo della mia soddisfazione, possiamo pensare come avvenimenti positivi cambiamenti e il poter cambiare è vitale.
Il secondo avvenimento è collegato al terzo gruppo di AA che abbiamo iniziato con persone inviate dal servizio tossicodipendenze di Sanpierdarena (legato al progetto di rete coi servizi e le associazioni di volontariato genovesi di cui parlo più avanti). Abbiamo di nuovo affrontato un cambiamento nel nostro modo di portare avanti l’AA modulandoci su una richiesta diversa e tollerando di cambiare qualche nostra regola. Questo cambiamento del setting del gruppo di AA è stato anche esportato nel secondo gruppo di AA dove partecipano nuove persone, dove non esiste una conoscenza reciproca dove le situazioni personali sono diverse, dove dobbiamo affrontare altre difficoltà.
Insomma cambiamo senza improvvisare ma pensando insieme soluzioni diverse. II secondo gruppo è meno rigido, si può, se accettato , parlare dell’altro, diverse sono le esigenze e le risorse, non è un gruppo di persone con una patologia omogenea come il primo gruppo. C’è una maggiore tolleranza a presenze ed assenze.
Il cambiamento risulta sintonico alle esigenze anche se porta ad una certa fatica per i partecipanti storici. Ma anche la consapevolezza di essere delle persone che effettivamente hanno lì la loro testa ed attenzione e non agiscono per abitudine. Insomma soddisfazione.
ATTUAZIONE DEL PROGETTO “ESSERE SVANTAGGIATI?
NO, PROTAGONISTI”
Riporto in corsivo la relazione fatta al CELIVO sul nostro lavoro: potete vedere quanto impegno ci ha richiesto ma è stato di grande soddisfazione, ci ha fatto conoscere, abbiamo conosciuto altri, appreso e discusso, lavorato coi fotografi, con Gabriella Veardo indispensabile presenza, ci ha aiutato Mariella, volontaria della Ghirotti e nostra nuova volontaria di straordinaria simpatia e disponibilità, condiviso risorse che continueranno come le amicizie nel tempo, Inoltre hanno premiato i volontari svantaggiati dell’Associazione che si sono impegnati con un riconoscimento economico molto gradito (inaspettato) come prevedeva il progetto.
Dal 3 febbraio si è formato il gruppo di auto aiuto con utenti del Servizio Tossicodipendenze di Sampierdarena, il gruppo si riunisce settimanalmente, il giovedì pomeriggio, nella sede del centro civico di via Narisano a Cornigliano, sono sempre presenti due volontari della PRATO (una volontaria, persona sostenuta dall’associazione per problemi psichici , garantisce la sua presenza continuativa, mentre la scrivente come volontaria si alterna ad altri due volontari anch’essi con problemi psichici, seguendo l’obiettivo del progetto: il soggetto svantaggiato protagonista). La formazione del gruppo ha comportato incontri con l’AFET Aquilone e il Servizio Tossicodipendenze avvenuti nel mese di gennaio per l’individuazione degli utenti da inviare al gruppo. Gli otto utenti inviati hanno avuto ciascuno un colloquio individuale con i due volontari della Prato e la scrivente per spiegare loro le finalità del gruppo e valutare la loro disponibilità.
La presenza degli utenti ha permesso la continuità del gruppo (mai è stato saltato un incontro, ad eccezione di due nel periodo di agosto concordati) segnale dell’utilità percepita. Nel corso dell’anno alcuni utenti sono cambiati, scegliendo vie a loro utili (ingresso in comunità), o viceversa ritrovando un inserimento lavorativo. Ciò è stato considerato positivamente. Non sono mancati momenti di disagio con ricoveri, ma durante gli stessi il componente ha mantenuto un rapporto, anche se telefonico con il conduttore. Una valutazione positiva ha fatto decidere di continuare questo gruppo oltre i termini previsti dal bando, Il dott. Schiappacasse, responsabile del Servizio tossicodipendenze (che ha anche partecipato alla festa Natalizia della PRATO) ha garantito il suo appoggio perché sia a disposizione anche per il prossimo anno la sede di Cornigliano. I colloqui di accoglienza e gli invii continuano. Il servizio tossicodipendenze ha dato disponibilità anche ad una pubblicizzazione del gruppo. La conduttrice volontaria, soggetto sostenuto dalla PRATO ha mantenuto un ruolo responsabile rilevante e si è data disponibile per un proseguimento aldilà delle sue stesse aspettative. Per Lei è stato raggiunto un ulteriore obiettivo, ridarle un ruolo attivo, un riconoscimento, una funzione. ( La scrivente sottolinea che la stessa era ricoverata in psichiatria lo scorso dicembre, che ha deciso un cambio di residenza per essere più vicina alle attività, che da svantaggiata è protagonista). Obiettivo centrato quindi e continuazione di un lavoro rete.
Il corso di fotografia previsto per le tre associazioni ha comportato un primo incontro l’11 di gennaio nella sede della PRATO. I due tecnici hanno illustrato modalità e scopi del corso trovando dei punti di incontro con la scrittura autobiografica. Presenti volontari e sostenuti della PRATO, l’insegnante del corso di scrittura autobiografica e un medico psichiatra del SERT (il responsabile per il bando) una volontaria e una psicologa della GHIROTTI .
Dopo due incontri con l’Associazione ANFFAS avvenuta nella sede della stessa e l’incontro con le persone interessate e scelte dagli educatori come adatte al corso di fotografia si è avuto un primo incontro degli stessi divisi in due gruppi di 4 con gli esperti. Uno nel laboratorio di fotografia, uno nel centro diurno dell’ANFFAS per una programmazione condivisa (presenti due volontari della PRATO, i due fotografi, un diverso educatore dell’ANFFAS ogni volta, uno per ciascun gruppo). I due corsi sono iniziati il 28 febbraio, il lunedì mattina e il lunedì pomeriggio ciascuno, a scadenza settimanale, e hanno visto la partecipazione attiva di due volontari della PRATO (una, soggetto svantaggiato, la seconda volontaria) in ogni corso oltre alla costante presenza dei prescelti e degli educatori. I corsi si sono conclusi il 18 aprile. Sono stati molto graditi e hanno promosso un interesse inaspettato anche dalle più rosee previsioni e un prodotto di qualità . E’ seguito un incontro tra gli esperti e il referente (dott.Dinia) dell’ l’ANFFAS volto ad una progettazione di momenti di diffusione dell’elaborato fotografico raccolto dagli stessi tecnici in un primo album. Con nostra grande soddisfazione, aldilà del progetto, è stato possibile effettuare una mostra fotografica a Palazzo Ducale in novembre (dal 3 novembre al 10 novembre). Malgrado la coincidenza con l’alluvione la mostra ha avuto un pubblico numeroso e i commenti scritti nel libro delle presenze sono stati particolarmente toccanti. E’ stato motivo di piacere che sia stata visitata da persone della GHIROTTI, da utenti del servizio tossicodipendenze oltre che da famigliari degli stessi e sostenitori. Obiettivo centrato: conoscerci e farci conoscere in un altro modo. L’ANFFAS è stata partecipe con i suoi fotografi ‘protagonisti’.
Sono seguiti altri due incontri con l’ANFFAS sia per discutere insieme ai tecnici agli educatori sui risultati del corso, sia per sottoporre ai partecipanti al corso un questionario , Gli assistiti dell’ANFFASS hanno espresso soddisfazione, gioia, e soprattutto il piacere di aver incontrato altre persone. Tutti continuano a fotografare e hanno dato un parere positivo. A tutti i partecipanti viene consegnato un album con le proprie fotografie e scritti (il 6 dicembre) mentre un album complessivo viene consegnato alle due associazioni (PRATO E ANFFAS) testimonianza di un bel lavoro (lo scopo è di restituire i risultati a tutti i partecipanti, ma anche di poterli diffondere dando un’immagine di se stessi gratificante agli autori e un’immagine esterna delle Associazioni stesse diversa come da nostro obiettivo).
L’11 maggio è iniziato a scadenza settimanale il corso di fotografia per i partecipanti il gruppo di auto aiuto, per alcuni volontari (svantaggiati) della PRATO e pazienti sieropositivi. Il corso ha avuto luogo di incontro nel centro civico di Cornigliano ma si è svolto all’aperto . Il corso si è concluso il 21 settembre (è stato sospeso in agosto). Il tema del corso era il ritratto e le foto sono state esposte nella stessa mostra organizzata dall’ANFFAS e PRATO a Palazzo Ducale. Anche questo corso si è concluso con una valutazione insieme positiva e con la consegna di album personali. La GHIROTTI a causa delle condizioni di salute degli assistiti ha avuto difficoltà alla partecipazione.
Ci sono stati due incontri con i referenti del progetto dell’Associazione GIGI GHIROTTI nelle rispettive sedi ( il 20 gennaio alla Gigi Ghirotti presenti professionisti e volontari delle due Associazioni, il 22 febbraio alla PRATO tra i volontari e gli stessi professionisti, erano presenti oltre alla scrivente anche tre volontari della PRATO di cui due soggetti svantaggiati) . Gli incontri sono stati la premessa per organizzare il corso di scrittura autobiografica e per illustrare il corso di fotografia. Il 12 aprile c’è stato un ulteriore incontro nel centro civico di Cornigliano con la presenza di assistiti e volontari della Gigi Ghirotti, dell’insegnante, della scrivente e dei due volontari (svantaggiati) della PRATO per spiegare l’iniziativa e permetterne l’inizio. Dal 19 aprile il corso si svolge ogni due settimane il martedì pomeriggio, sono costantemente presenti i due volontari della PRATO oltre all’insegnante e ad una varia presenza di assistiti della Gigi Ghirotti.. Anche questo gruppo di lavoro accoglie nuove presenze che si integrano facilmente (l’insegnante ha modulato l’intervento a questo scopo) in relazione alla variabilità delle possibilità di frequenza costante per motivi di salute. Il corso si è concluso il 22 novembre. In tutto il periodo del corso una volontaria della PRATO svantaggiata, ha trascritto aiutata dalla conduttrice i testi prodotti dai partecipanti (scritti a mano) nel PC . Questo ha permesso la produzione di album personali che sono consegnati ai partecipanti. Scrivere ha comportato una rivisitazione del passato, una possibilità di esprimere emozioni e vissuti profondi, ma anche di condividere con altri emozioni. Conoscersi. Un obiettivo centrato è che una assistita della GHIROTTI oltre ad essere stata presente con noi in altre occasioni continuerà a frequentarci partecipando ad un nostro gruppo di auto aiuto. Insomma il progetto non conclude le attività.
Mi sembra utile aggiungere aldilà del nostro progetto la partecipazione di sostenuti e volontari della PRATO (partner del progetto della GHIROTTI) ad attività di teatro, ceramica, musicoterapia organizzati dalla GHIROTTI. Questo ha permesso una conoscenza e una collaborazione reciproca gratificante. In particolare sono nate amicizie, caduti tabù. E la GHIROTTI offre di nuovo uno spazio ai nostri per continuare l’attività musicale e teatrale. Anche questo mi pare un risultato collegato agli obiettivi del progetto. La GHIROTTI ci ha dato molto e noi abbiamo conosciuto altre sofferenze ma anche altro coraggio.
L’attuazione di quanto sopradescritto ha comportato un costante lavoro di segreteria e di coordinamento svolto da tre volontari della PRATO (due svantaggiati): raccolta dati, contatti telefonici, organizzazione trasporti, contatti con le Associazioni coinvolte. I trasporti sono stati attuati da volontari della PRATO.
E’ avvenuto quello che il nostro progetto voleva attuare: da una parte l’apertura dei nostri volontari ad altre realtà, la reciproca conoscenza, la collaborazione, la caduta di pregiudizi o semplicemente l’uscita dalla propria “isola” di intervento, dall’altra il protagonismo degli stessi portatori di un disagio, volontari in gruppi nuovi, di auto aiuto, di scrittura, di fotografia con persone diverse accomunate solo dal dover convivere con difficoltà diverse. E questo continuerà, nel gruppo di auto aiuto con il servizio tossicodipendenze, nei nostri auto aiuti, nel condividere esperienze con la GHIROTTI nelle mostre delle produzioni fotografiche che abbiamo già in mente con gli assistiti dell’ANFFAS anche se il progetto è concluso.
Siamo orgogliosi dei nostri volontari
RESIDENZIALITA’
Si aggiunge una persona ed un piccolo appartamento. Da ottobre contiamo su due appartamenti e la sede dove abita Federico. Quattro persone stabili a cui si aggiungono gli ospiti, come vedete dai dati raccolti dalla nostra segreteria , con 50 pernottamenti nell’anno da 1 a 6 persone.
La residenzialità ( ripeto quanto detto nelle precedenti relazioni ma che ritengo importante di nuovo per chi ci legge per la prima volta) comporta un contributo alle spese regolato dalle reali possibilità finanziarie del singolo, (da 0,5 a 9 €/die) e comunque tutti i residenti hanno in programma o nelle possibilità un’alternativa ( o hanno fatto la richiesta dell’assegnazione di una casa popolare o hanno già una casa). Il contributo e la stessa autogestione dell’appartamento (i pasti sono preparati dai residenti in autonomia e con le loro risorse), ha il senso di evitare una dipendenza dall’assistenza, di facilitare una presa di coscienza dei costi reali della vita, di acquisire capacità di gestione delle risorse. I pasti in comune, settimanali, pur preparati dalla volontaria e con risorse della PRATO dopo l’auto aiuto e in altre situazioni di lavoro, richiedono sempre un minimo contributo di tutti i partecipanti (2,5€). La pulizia dei due appartamenti in via Calamandrei è aiutata dalla borsa lavoro di Silvia che con una tutor esterna pulisce settimanalmente ciascun appartamento oltre a provvedere alla stiratura degli indumenti . Il terzo appartamento a Voltri è pulito autonomamente dalla persona, donna, ospitata.
LAVORO
Nel 2011 due sono le borse lavoro che operano nell’Associazione: Federico il segretario dell’Associazione e Silvia la collaboratrice della pulizia della sede e dell’appartamento suo e di Gabriele. Entrambe le borse sono superviste e organizzate dall’UCIL, in particolare da Irene Parmentola che ha mostrato grande sensibilità e comprensione della nostra mission, venendo anche a trovarci e partecipando agli eventi.
Il lavoro di Federico con l’aiuto di Giovanna ha portato alla raccolta di quanto fatto nell’anno, una raccolta di dati sicuramente utile per una riflessione oltre che per una testimonianza della vita dell’Associazione.
Gabriele continua il suo lavoro nell’orto botanico.
L’inserimento lavorativo come la casa continua ad essere un punto dolente nel cammino di una persona con disagio psicologico, tanto più grave in questo periodo di crisi economica. Abbiamo preso comunque contatto con l’assessore Pastorino perché la eventuale concessione di una casa popolare sia vicino alla PRATO.
Ci prepariamo a mantenere le borse che sono fondamentali per le persone ma anche per l’Associazione trovando anche vie diverse se venissero sospese. Sarà argomento di discussione futura.
ALTRE INIZIATIVE E PROGETTI
Il 2011 è stato l’anno del volontariato e ci ha visto impegnati negli eventi proposti dal CELIVO.
In particolare siamo intervenuti al convegno “disabilità” con un intervento molto apprezzato , in via xx settembre con scenette sulla “casa è un diritto di tutti”. Nella preparazione ci hanno aiutato studenti dell’Accademia delle Belle Arti ed è stato un incontro felice, giovani simpatici che qualcosa ci hanno dato e molto hanno appreso, ci hanno fornito materiale per le scene che conserviamo per la sua originalità.
Abbiamo aperto la nostra sede nel giorno dell’OPEN DAY delle associazioni ospitando circa 30 persone, proiettando il nostro corto, facendo una performance aiutati al solito da Gabriella e offrendo un piccolo rinfresco.
Poi in giugno abbiamo partecipato alla festa del volontariato a Sestri organizzata da millemani e il gruppo rangers con un banchetto ed un intervento dal palco. A dicembre di nuovo a “un natale che sia tale” con le nostre scenette in una festa organizzata sempre da millemani e apprezzata da padre Modesto e il gruppo dei rangers ( con l’aiuto anche dei famigliari di Gabriella). Il nostro banchetto ha incassato un contributo inaspettato dai partecipanti. Ci piace essere mescolati in realtà diverse, farci conoscere, abbattere pregiudizi anche in noi.
E’ continuata la nostra scrittura autobiografica, indipendente dal progetto Celivo. Vogliamo raccogliere e pubblicare, progettiamo una divulgazione scritta di chi siamo, diversa da questa relazione. Diversa dagli eventi. Rifare una mostra, uno spettacolo. Ma anche scrivere su di noi, sulla nostra storia
E’ per tutto l’anno continuata la nostra apertura alle richieste esterne, a colloqui, a sostegno anche temporaneo.
Abbiamo festeggiato insieme, oltre a capodanno a Natale e alle feste usuali abbiamo aggiunto brevi vacanze, gite, occasioni per noi e altri.
Abbiamo richiesto collaborazioni gratuite di esperti esterni (sui farmaci dal direttore del servizio di salute mentale di Voltri )
RIFLESSIONI E CONCLUSIONI
Forse è stato un anno faticoso, forse a volte abbiamo affrontato momenti difficili ma mai come in questo anno si è mostrata forte la nostra Associazione nell’affrontare cambiamenti e avvenimenti inaspettati. Alcuni sono più vicini, altri hanno già raggiunto un’autonomia sufficiente per non avere più bisogno di noi, o hanno scelto un distacco da alcune iniziative e la partecipazione ad altre. Con soddisfazione nessuno del gruppo ha avuto mai ricoveri, molti hanno superato momenti di crisi . Mi sembra che tutti siano cresciuti in maniera diversa, siano più autonomi e siano più “loro”.
La nostra esperienza necessita di una riflessione che possa far uscire dalle nostre mura il nostro modo di operare nel campo del volontariato che si occupa di disagio psichico. Senza presunzione è originale e diversa.
Concludo ringraziando voi tutti.
Il presidente – Roberta Antonello